Sommario
- 1 Nutraflus
- 2 Che cos’è?
- 3 Le proprietà e i benefici dell’Altea
- 3.0.1 Sindrome del colon irritabile
- 3.0.2 Tosse e raffreddore
- 3.0.3 Irritazioni della pelle
- 3.0.4 Ferite
- 3.0.5 Pelle e raggi UV
- 3.0.6 Eliminazione dei liquidi
- 3.0.7 Disturbi digestivi
- 3.0.8 Agenti patogeni
- 3.0.9 Radicali liberi
- 3.0.10 Affezioni della pelle
- 3.0.11 Cura dei capelli
- 3.0.12 Sistema immunitario
- 3.0.13 Perdita di peso
- 4 Altea: studi scientifici sui suoi benefici
- 5 Controindicazioni ed effetti collaterali dell’Altea
L’Altea (nome botanico Althea officinalis L.) è una pianta erbosa perenne originaria dell’Asia occidentale, dell’Europa e del nord Africa. Conosciuta e utilizzata da secoli dall’uomo, questa pianta ha moltissime proprietà benefiche che le permettono di essere impiegata in numerosi disturbi e attraverso modalità differenti. L’Altea, infatti, può essere utilizzata sia per uso orale sotto forma di infusi, decotti o capsule, sia per uso esterno per impacchi e maschere. Non manca il suo coinvolgimento in campo cosmetico, dove rappresenta un ottimo ingrediente per shampoo, balsamo e creme per il corpo. Si tratta, quindi, di una pianta molto versatile.
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Che cos’è?
L’Altea appartiene alla famiglia delle Malvaceae e, come ricorda il suo aggettivo botanico “officinalis”, essa è tradizionalmente utilizzata nei laboratori erboristici per la creazione di medicamenti. Le sue proprietà curative derivano principalmente dal suo ricco contenuto di mucillagini che, secondo gli studi, donano alla pianta proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e di soppressione della tosse.
In Italia, l’Altea viene coltivata soprattutto nelle zone paludose ed è chiamata anche bismalva, malvavischio e malvaccione. I fiori e le foglie freschi sono commestibili e spesso vengono aggiunti alle insalate oppure bolliti e fritti.
Questa pianta è caratterizzata da una folta peluria che le conferisce un aspetto vellutato. Ha un fusto eretto, semplice o poco ramificato (50-150 cm.). La radice è formata da più fusi, bianchi dentro e giallastri fuori. Le foglie hanno un picciolo piuttosto corto: quelle inferiori sono più tondeggianti, mentre quelle lungo il fusto sono triangolari. I fiori raggiungono al massimo i 3-5 cm di grandezza e i loro petali variano nel colore, che va dal bianco rosato al porporino. Il frutto, infine, è formato da numerosi acheni disposti circolarmente uno vicino all’altro, hanno la forma di reni e il guscio crostaceo.
Oltre all’Althea Officinalis esistono altre specie appartenenti allo stesso genere. Le più conosciute sono l‘Althea Cannabina e l’Althea Rosea, utilizzate prettamente come ornamenti.
Principi attivi
Le parti della pianta di Altea utilizzate in fitoterapia sono le radici, i fiori e le foglie. Le foglie, povere di principi attivi, non sono particolarmente indicate per la preparazione di infusi. A questo scopo, infatti, vengono utilizzate le radici.
I principi attivi più importanti presenti nella pianta sono:
- mucillagini (arabino-galattani e galatturono-ramnani)
- pectine
- flavonoidi
- fenoli
- scopoletolo
- amido
- asparagina
Come accennato precedentemente, il principio attivo di maggior rilievo è la mucillagine.
Origini e storia
Il nome botanico dell’Altea deriva dal greco Althain che significa “curare”. Le origini di questa pianta sono antichissime. Le prime testimonianze scritte sull’uso dell’Altea, infatti, risalgono al I° secolo a.C. e sono attribuite a Dioscoride Pedanio, medico, botanico e farmacista greco. Nel suo scritto “De medicinali Materia” egli consigliava l’uso della pianta per la cura dell’apparato urinario, delle malattie respiratorie e di piccole ferite o ascessi. Inoltre, troviamo riferimenti circa le sue proprietà anche in Orazio, Marziale, Virgilio e Plinio, oltre ad essere già nota nella medicina umorale di Ippocrate.
La pianta è citata anche in uno dei Capitolari di Carlo Magno. Sappiamo che è stata ampiamente coltivata per tutto il Medioevo, quando erano sfruttate le sue qualità lenitive ed emollienti per curare piaghe tumefatte e infette. Per questo scopo, veniva coltivata soprattutto nei giardini dei monasteri. Ildegarda di Bingen, una monaca cristiana, scrittrice, mistica e teologa tedesca, ad esempio, somministrava l’Altea per curare febbri, tosse, infreddature, congestioni delle vie respiratorie e mal di testa.
In tempi relativamente più recenti, invece, soprattutto durante il periodo della scuola medica salernitana, l’Altea veniva consigliata sotto forma di decotto e sciroppo come antinfiammatorio naturale, particolarmente utile nel trattamento di patologie ginecologiche.
Le proprietà e i benefici dell’Altea
L’Altea è una delle erbe medicinali più ricche di sostanze benefiche attive, grazie alle quali svolge sull’organismo diverse azioni:
- calmante
- emolliente
- espettorante
- lassativa
- rinfrescante
Sindrome del colon irritabile
I fitopreparati a base di Altea possono aiutare a ridurre il gonfiore addominale, alleviando i disturbi legati alla colite. Le proprietà antinfiammatorie della pianta sono molto importanti per il benessere intestinale, poiché lo difende dalla comparsa di ulcere, costipazione e diarrea.
Tosse e raffreddore
L’Altea è nota in ambito medico per le sue proprietà calmanti della tosse. Grazie all’alta presenta di mucillagini, infatti, la pianta rappresenta una soluzione efficace e soprattutto naturale per la cura della tosse e del raffreddore.
Inoltre, ha anche un enzima dalle proprietà fluidificanti del muco e inibitorie della proliferazione batterica. Pertanto, l’assunzione di uno sciroppo a base di radici di Altea aiuta a contrastare la tosse causata da malattie respiratorie, come la bronchite, e caratterizzata da un’eccessiva produzione di muco. Per lenire la gola irritata si possono poi effettuare dei gargarismi utilizzando un infuso tiepido.
Irritazioni della pelle
L’azione antinfiammatoria dell’Altea officinalis è risultata efficace per lenire le irritazioni cutanee causate da dermatiti, eczemi e foruncoli. Basterà applicare una piccola quantità di lozione sulla zona interessata per 3 volte al giorno, fino alla scomparsa dei sintomi.
Ferite
Le pomate a base di estratti di Altea inibiscono la proliferazione dei batteri gram positivi, responsabili del 50% delle infezioni riguardanti l’intero organismo. Avendo sviluppato una resistenza agli antibiotici, questi microrganismi sono piuttosto difficili da debellare. Tuttavia, grazie alle sue proprietà antibatteriche, l’Altea si è mostrata una valida soluzione per accelerare il processo di guarigione delle ferite infette.
Pelle e raggi UV
Una lozione o una crema contenenti la radice di Altea è ideale da applicare sulla pelle dopo una lunga esposizione al sole. Infatti, essa aiuta a proteggere la cute dagli effetti dannosi causati dai raggi ultravioletti.
Eliminazione dei liquidi
Le foglie di Altea sono ricche di proprietà diuretiche, pertanto possono aiutare l’organismo ad eliminare i liquidi in eccesso. Inoltre, grazie all’azione lenitiva, la pianta agisce efficacemente sulle infiammazioni e sulle irritazioni che colpiscono il tratto urinario.
Disturbi digestivi
Le parti vegetali dell’Altea sono risultate utili anche nel trattamento dei disturbi digestivi, come costipazione, coliche intestinali e bruciore di stomaco.
I suoi fiori possono essere un valido rimedio coadiuvante per il trattamento di ulcere gastriche. Le radici, invece, hanno un’azione lenitiva su irritazioni e infiammazioni che colpiscono il tratto digestivo, stimolando la produzione di cellule destinate alla rigenerazione dei tessuti.
Agenti patogeni
Le proprietà antibatteriche della pianta sono preziose per debellare alcuni agenti patogeni gram positivi. In particolare, risultano efficaci nei confronti dello Staphylococcus aureus, un microrganismo che può provocare infezioni del sangue, endocardite, osteomielite e polmonite.
Radicali liberi
I flavonoidi presenti nelle parti vegetali dell’Altea hanno un’importante azione antiossidante che aiuta a prevenire l’insorgenza degli effetti nocivi provocati dai radicali liberi. Il danno ossidativo favorisce la comparsa di malattie croniche, disturbi infiammatori e patologie neurodegenerative. L’azione antiossidante della pianta coinvolge 3 aspetti: incide sulla crescita della matrice cellulare ed extracellulare, influenza la gestione del rilascio delle citochine e provvede ad eliminare le cellule dannose per l’organismo.
Affezioni della pelle
La radice di Altea è utilizzata da secoli per alleviare le affezioni cutanee come psoriasi, acne, rughe e macchie senili. Inoltre, grazie alle sue proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antiossidanti, la pianta aiuta non solo a prevenire l’insorgenza di infezioni, ma anche a velocizzare il processo di guarigione.
Cura dei capelli
Le soluzioni a base di radice di Altea idratano, districano e prevengono la caduta dei capelli, favorendo la luminosità della chioma.
Sistema immunitario
Grazie alle proprietà antibatteriche e antivirali, gli estratti a base di Altea sono un importante supporto per il sistema immunitario. Essi, infatti, aiutano a inibire la proliferazione degli agenti patogeni, riducendo l’impatto sulla barriera difensiva e accelerando il metabolismo.
Perdita di peso
La radice a contatto con l’acqua rilascia delle sostanze mucillaginose. Per questo motivo, assumere soluzioni acquose a base di radice di altea produce un effetto nell’organismo similare alle fibre, provocando una sensazione di pienezza. Questo riduce il desiderio di consumare quantità eccessive di cibo, favorendo il controllo del peso.
Altea: studi scientifici sui suoi benefici
Di seguito vediamo quali sono gli studi scientifici di maggior rilievo che hanno permesso di confermare le proprietà benefiche di questa pianta officinale.
Tosse
Uno studio effettuato su 63 pazienti iraniani affetti da tosse secca legata all’utilizzo di farmaci ACE-Inibitori, ha confermato che l’assunzione di 40 mg di gocce di Altea al giorno per quattro settimane ha ridotto notevolmente la tosse.
Un altro studio condotto su 822 pazienti con tosse secca causata da un’irritazione alla gola, ha dimostrato che l’Altea è riuscita a migliorarne i sintomi entro appena 10 minuti dall’assunzione. Anche in un test effettuato su 313 bambini, lo sciroppo all’Altea ha diminuito l’intensità e la frequenza della tosse secca associata ad un’irritazione faringea.
L’assunzione di uno sciroppo a base di foglie di edera, radice di altea, timo e anice, si è dimostrato efficace nel lenire la tosse provocata da raffreddore, bronchite o malattie respiratorie.
I risultati degli studi clinici e sugli animali hanno confermato con successo l’efficacia degli estratti di Althea officinalis nel trattamento della tosse secca. Inoltre, l’unione di Altea officinalis con Zataria multiflora, Zingiber officinalis o Helix hedera, ha aumentato l’efficacia dell’Altea stessa, migliorando tutti i tipi di tosse.
Mal di gola
Uno studio ha confermato che un preparato vegetale a base di Altea, camomilla, equiseto, foglie di noce e altre piante, ha aiutato a ridurre il mal di gola provocato da un’infezione virale nei bambini di età compresa tra i 6 e i 18 anni.
In un altro studio, è stata somministrata ai pazienti una tisana a base di radice di Altea, radice di liquirizia, corteccia di olmo rosso, corteccia di ciliegio selvatico e altri ingredienti. I risultati hanno dimostrato che l’infuso è stato in grado di alleviare temporaneamente i sintomi della faringite acuta.
Salute della pelle
Uno studio clinico condotto su 171 pazienti, ha scoperto che una pasta topica a base di estratto di Altea ha favorito la guarigione delle lesioni causate dalla leishmaniosi cutanea.
E’ stato effettuato anche uno studio su bambini affetti da dermatite atopica. L’applicazione di un unguento a base di Althaea officinalis all’1% si è dimostrato molto più efficace nel ridurre la malattia dell’idrocortisone all’1%.
L’estratto di radice di Altea ha anche un’azione antibatterica. Se se applicato localmente sulle ferite di ratto, infatti, ha dimostrato di accelerare significativamente la guarigione rispetto ai controlli antibiotici.
Studi cellulari, inoltre, suggeriscono che l’estratto di Altea possa aiutare a proteggere le cellule della pelle dai danni dei raggi UV.
Secondo una ricerca, i preparati topici a base di questa pianta sono anche efficaci nel trattamento di capezzoli doloranti e screpolati, e dolore al seno.
Ingorgo mammario
L’Altea, se assunta oralmente, è un presunto galattagogo, pertanto è presente in alcune miscele destinate ad aumentare la produzione di latte. Tuttavia, ad oggi ancora nessuno studio clinico scientificamente valido ha confermato questa sua proprietà.
Sono stati invece confermati da uno studio clinico gli effetti dell’Altea in donne con problemi di ingorgo mammario, una condizione piuttosto dolorosa che può colpire le donne nella fase di allattamento. Un gruppo di 40 donne ha utilizzato un impacco a base di polvere di Altea, confermando l’efficacia della pianta nel ridurre i sintomi del disturbo.
Perdita di peso
Pare che le mucillagini aiutino a creare una maggiore sazietà e, quindi, che possano essere utilizzate come agenti dimagranti. Sebbene non ci siano studi specifici per quanto riguarda l’Altea, uno studio precedente ha scoperto che la somministrazione di mucillagini associata ad una dieta ipocalorica ha determinato una maggiore perdita di peso rispetto a quella ottenuta esclusivamente con la dieta.
Vie urinarie
Alcune ricerche suggeriscono l’efficacia dell’estratto di Altea nel supporto della salute delle vie urinarie.
Uno studio del 2016, ad esempio, ha confermato l’effetto lenitivo della pianta utile ad alleviare l’irritazione interna e l’infiammazione del tratto urinario. Un’altra ricerca del 2015 ha affermato che anche l’effetto antibatterico dell’Altea risulterebbe efficace nel trattamento delle infezioni del tratto urinario.
Ulcere e infiammazioni gastrointestinali
Le proprietà gastroprotettive dell’Altea sono emerso in diversi studi su modelli animali. Uno studio effettuato sui ratti, ad esempio, ha scoperto che l’estratto di fiori di Altea può ridurre le ulcere e le infiammazioni croniche e acute. Inoltre, altri studi su conigli e ratti hanno evidenziato la funzione antinfiammatoria della pianta officinale.
Studi su conigli e ratti hanno anche messo in luce importanti attività antinfiammatorie riconducibili all’Altea.
Controindicazioni ed effetti collaterali dell’Altea
Normalmente i rimedi fitoterapici a base di Altea sono ben tollerati dall’organismo. Tuttavia, in alcuni casi si sono verificati episodi di mal di stomaco e vertigini. Per questo motivo si consiglia di iniziare con un dosaggio basso ed eventualmente incrementarlo in modo graduale.
In via precauzionale si sconsiglia il suo utilizzo in gravidanza, allattamento e in pazienti in cura con insulina o farmaci ipoglicemizzanti orali. L’elevato contenuto in mucillagini, infatti, può contribuire alla riduzione dei livelli glicemici. Inoltre è bene evitarne l’assunzione nelle due settimane precedenti ad un intervento chirurgico programmato.
In seguito all’assunzione, può causare effetti collaterali come nausea, vomito e disturbi gastrointestinali nei soggetti maggiormente sensibili. Se applicata localmente, l’Altea può causare irritazione alla pelle.
Se si stanno assumendo farmaci o si è in presenza di particolari patologie, è sempre meglio chiedere il parere del proprio medico di fiducia prima di procedere con la somministrazione di Altea.
In conclusione
L’altea è solamente una delle tantissime piante officinali che può apportare moltissimi benefici al nostro organismo.
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