dieta chetogenica

Dieta chetogenica: pro e contro di un’alimentazione così ristretta

Tantissimi grassi, molte proteine e pochissimi carboidrati, queste sono le basi della dieta chetogenica (o keto), un regime alimentare che ha lo scopo di costringere l’organismo ad utilizzare i grassi come principale fonte di energia. Nata come terapia contro l’epilessia, si è via via sempre più diffusa anche come dieta per perdere velocemente peso. Tutte le cellule del corpo, infatti, normalmente utilizzano l’energia derivante dai carboidrati per svolgere le loro funzioni. Tuttavia, se questi vengono ridotti drasticamente, le cellule utilizzano i grassi a tale scopo, ad esclusione delle cellule nervose che non ne hanno la capacità. Si innesca così un processo conosciuto come chetosi, una condizione tossica per l’organismo.

Ma perchè seguire una dieta chetogenica? Quali sono i suoi benefici e quando, invece, può diventare rischiosa?

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Cos’è la dieta chetogenica?

Come vi abbiamo accennato, la dieta chetogenica è un regime alimentare piuttosto ristretto, che predilige l’assunzione di grassi e proteine e limita moltissimo i carboidrati. Questa dieta ha come obiettivo principale quello di perdere velocemente peso.

Come? Ve lo spieghiamo subito.

I carboidrati, che sono zuccheri, rappresentano le principali fonti di energia per il nostro corpo. Le cellule dell’organismo trasformano i carboidrati in glucosio nel fegato, assorbendo automaticamente l’energia rilasciata. Quando si consumano pochi carboidrati, però, le cellule non trovano il glucosio, quindi iniziano ad utilizzare i grassi per poter accumulare l’energia che serve a compiere le loro attività.

Tuttavia, non tutte le cellule sono in grado di utilizzare i grassi come fonte di energia: stiamo parlando delle cellule nervose. Questo da il via ad un processo, la chetosi, che comporta la formazione di corpi chetonici (acetone, acido acetoacetato e D-Beta-idrossibutirrato), composti che il cervello può utilizzare come riserva energetica al posto del glucosio.

Normalmente la chetosi si raggiunge dopo qualche giorno di dieta chetogenica e agisce esattamente come il digiuno. Lasciando l’organismo senza carboidrati, infatti, lo “inganna”, facendogli credere di non aver assunto alcun alimento. Questo sprona le cellule ad utilizzare i grassi come fonte di energia, di conseguenza si ha una repentina perdita di peso corporeo.

Origini e storia

La dieta chetogenica è nata come piano alimentare volto a ridurre le crisi epilettiche nei pazienti, soprattutto nei bambini, che non rispondevano ai farmaci convenzionali. Fin dagli anni ’20 del secolo scorso, hanno iniziato a diffondersi diete a bassissimo contenuto di carboidrati proprio con lo scopo di trattare l’epilessia. I primi a constatare che questi regimi alimentari contribuivano a ridurre i disturbi della patologia, furono i ricercatori e medici del Johns Hopkins Medical Center.

Dagli anni ’60, questi regimi alimentari sono stati utilizzati anche per il trattamento dell’obesità, del diabete, della sindrome dell’ovaio policistico e dell’acne. Infatti, gli esperti avevano osservato che, oltre, ad agire positivamente sulle convulsioni, la dieta chetogenica portava benefici anche alla glicemia, al colesterolo, al grasso corporeo e ai livelli di fame.

Ad oggi esistono numerose diete chetogeniche, che hanno in comune l’apporto minimo di carboidrati (massimo 50 gr al giorno) e l’assunzione di fonti proteiche ad alto valore biologico. Tra queste, nominiamo la dieta Atkins, la Blackburn, la Tisanoreica e le prime fasi della dieta Dukan.

Tipi di dieta chetogenica

Anche se i principi di base rimangono gli stessi (riduzione dei carboidrati, forte aumento delle proteine e soprattutto dei grassi), esistono diverse variazioni della dieta keto, che si distinguono per le diverse proporzioni dei nutrienti, l’aumento ciclico dell’apporto di carboidrati, le restrizioni caloriche e le formule specifiche per vegetariani e vegani.

Di seguito vediamo quali sono le principali varianti del regime keto:

  • Standard (SKD, Standard Ketogenic Diet): è la dieta keto classica e quella più severa, che prevede di ottenere il 75% delle calorie dai grassi, il 5% dai carboidrati e il 20% dalle proteine;
  • Modificata (MKD, Modified Ketogenic Diet): anche in questo caso è presente una riduzione dei carboidrati, anche se meno drastica, ossia pari al 30% della quota calorica quotidiana. I grassi costituiscono il 40% e le proteine il 30% del totale calorico giornaliero;
  • Ciclica (CKD, Cyclical Ketogenic Diet): prevede un aumento dell’apporto dei carboidrati in modo ciclico, normalmente 1-2 volte alla settimana;
  • Mirata (TKD, Targeted Ketogenic Diet): questo piano alimentare è indicato per chi fa sport, poichè permette di aggiungere carboidrati nei giorni di allenamento;
  • Dieta chetogenica ad alto contenuto proteico (HPKD, High Protein Keto Diet): questa versione è seguita soprattutto da chi vuole preservare la massa muscolare, come chi pratica body building o le persone anziane. La quota proteica è pari al 30%, quella di grassi al 65%, quella dei carboidrati al 5%;
  • Dieta cheto vegana o vegetariana: in questo caso i cibi di origine animale vengono sostituiti con alimenti a base vegetale, come frutta a guscio, semi, frutta e verdura a basso contenuto di carboidrati, grassi sani e cibi fermentati;
  • Keto sporca (Dirty Keto Diet): in questa variante, le proporzioni tra i nutrienti sono le stesse di quella classica, tuttavia, invece di grassi sani, si consumano grassi non salutari, e sono concessi anche bibite e cibi da fast food;
  • Dieta chetogenica pigra (Lazy Keto): è definita “pigra” in quanto prevede solo un rigoroso calcolo dei carboidrati assunti ogni giorno, che non devono superare i 20 g, mentre l’apporto di grassi e proteine non viene calcolato in maniera precisa.

Dieta chetogenica: cosa mangiare e cosa evitare

Ci sono 3 regole di base per raggiungere lo stato di chetosi e sono:

  1. mangiare alimenti privi di carboidrati;
  2. limitare i cibi che ne apportano quantità moderate;
  3. evitare i cibi ricchi di carboidrati.

Cosa consumare abitualmente

Di seguito vediamo quali sono gli alimenti che all’interno della dieta chetogenica si possono assumere abitualmente.

Grassi

I grassi considerati sani sono quelli saturi, monoinsaturi e alcuni tipi di grassi polinsaturi (PUFA), soprattutto acidi grassi omega-3. Nella dieta chetogenica si possono includere tutti i tipi di grassi, prediligendo quelli saturi (olio d’oliva, olio di avocado, olio di palma, burro, semi di lino, strutto).

Proteine

La dieta keto predilige le fonti proteiche più ricche di grassi, come carni rosse e bianche (bovino, agnello, vitello, fegato, pollo, tacchino, quaglia, oca, anatra), uova, pesce (tonno, trota, acciuga, salmone, sardina, sgombro, platessa).

Verdure

Si possono consumare tutte le verdure non amidacee, che contengono pochi carboidrati. Tra queste, verdure a foglia verde come bietola, rucola, cicoria, radicchio, finocchio, spinaci, crucifere, sedano, cetrioli, zucchine, erba cipollina, porri.

Anche pomodori, asparagi, funghi, peperoni, fagiolini, germogli di bambù e di soia, sebbene abbiamo quantità più elevate di carboidrati, possono essere inseriti abitualmente nella dieta.

Frutta

La dieta chetogenica prevede il consumo di frutti grassi, come ad esempio l’avocado e il cocco.

Condimenti

Come alimenti da condimento si possono utilizzare spezie e erbe aromatiche, aceto di mele e senape non zuccherata.

Bevande

Nella dieta chetogenica si possono assumere acqua, caffè e tè senza zucchero.

Cosa consumare occasionalmente

Ora che abbiamo visto quali alimenti predilige la dieta keto, vediamo quali sono quelli da assumere solo occasionalmente.

Prodotti lattiero-caseari

Questi prodotti, a causa del loro contenuto in zuccheri, si possono consumare occasionalmente, privilegiando i formaggi più grassi (prodotti con latte intero) e a pasta dura, con contenuto ridotto di carboidrati. Da limitare, invece, quelli con latte magro.

Verdure mediamente amidacee

Le verdure da consumare con più moderazione sono i carciofi, le carote e le barbabietole.

Legumi e fagioli

Ceci, lenticchie e prodotti a base di questi legumi (come l’hummus), soia e derivati (come il tofu, il tempeh, gli edamame) vanno assunti occasionalmente.

Noci e semi

Mandorle, noci, anacardi, semi di girasole, zucca, semi di chia e di lino, pistacchi e castagne non sono alimenti da consumare abitualmente nella dieta chetogenica.

Frutta

Fragole, pere asiatiche, frutti di bosco (mirtilli, more, lamponi) vanno assunti con moderazione.

Condimenti

Sono consentiti occasionalmente ketchup senza zucchero aggiunto, panna acida, salse piccanti, salsa Worcester, succo di limone, salsa di soia, sottaceti, stevia ed eritritolo.

Bevande

Succhi di frutta e verdura fresche e bevanda vegetale di mandorla sono permessi occasionalmente.

Alimenti sconsigliati

Vediamo, infine, quali sono tutti quelli alimenti che la dieta chetogenica sconsiglia.

Zuccheri

Zucchero bianco e di canna, sciroppo d’acero, di carrube, di mais, d’agave, caramello, miele e qualsiasi alimento contenente fruttosio, glucosio, maltosio, destrosio e lattosio sono sconsigliati.

Cereali

Nella dieta keto sono banditi tutti i cereali: grano, avena, tutti i tipi di riso, quinoa, cous cous, mais e tutti i prodotti che li contengono (compresi pane e pasta), patate.

Frutta

La frutta, soprattutto quella contenente molto zucchero (come ad esempio mango, papaya, banane, arance e mele), è quasi totalmente esclusa dalla dieta chetogenica.

Prodotti confezionati

Tra i cibi da evitare ci sono anche i prodotti confezionati: cracker, patatine, salatini, caramelle, biscotti, torte, gelati, croissant, porridge, cereali, barrette proteiche, zuppe e cibi in scatola, alimenti con dolcificanti artificiali.

Bevande zuccherate

Bandite anche le bevande zuccherate, come soda, birra, vino, liquori, bevande al caffè, tè zuccherato, bevande di soia, succhi di frutta con zuccheri aggiunti.

Come cambia il metabolismo con la dieta keto?

Con la dieta chetogenica il metabolismo subisce una vera e propria scossa, poichè a causa della drastica riduzione di glucosio nel sangue, il corpo è costretto ad utilizzare i grassi come fonte di energia, inducendo la chetosi.

Ma perché la dieta chetogenica aumenta il metabolismo e velocizza, quindi, la perdita di peso?

Semplice: gli alimenti ricchi di grassi favoriscono il senso di sazietà e, allo stesso tempo, i corpi chetonici riducono il bisogno di cibo. Con i carboidrati, invece, succede esattamente l’opposto, ovvero più se ne mangiano e più se ne mangerebbero. Ecco perchè la dieta keto, che prevede l’assunzione principalmente di grassi a sfavore dei carboidrati, favorisce una rapida perdita di peso.

Diversi studi hanno confermato che, in presenza di chetosi, si riduce la sintesi degli ormoni che stimolano la fame. Inoltre, la dieta chetogenica favorisce la perdita di massa grassa rispetto a quella magra, molto più di quanto non avvenga con le diete basate sul consumo di carboidrati.

Per chiunque voglia iniziare una dieta chetogenica, farsi seguire da un professionista non è solo importante, è ESSENZIALE! Ognuno di noi ha stili di vita diversi ed esigenze diverse, pertanto è fondamentale che sia un esperto a stilare il piano alimentare. La dieta keto, infatti, necessita di una programmazione dettagliata e di un controllo costante affinché risulti efficace, ma anche per mantenere il benessere psico-fisico dell’organismo.

Dieta chetogenica: pro e contro

E’ il momento di capire esattamente quali sono i benefici della dieta keto e quali sono, invece, le controindicazioni, in maniera tale da essere più consapevoli nel momento in cui si sceglie o si valuta questo regime alimentare.

Quali sono i pro?

Favorisce una rapida perdita di peso

Privando l’organismo degli zuccheri, esso è costretto a bruciare più calorie per trasformare i grassi e le proteine in glucosio. Contemporaneamente, gli ormoni responsabili dello smaltimento dei grassi, intensificano la loro attività, provocando una diminuzione della sensazione di fame. Ecco perchè la dieta chetogenica permette di perdere velocemente peso (anche 4 chili in una settimana). Il calo iniziale è dovuto all’utilizzo di tutte le scorte di glucosio presenti nell’organismo e alla perdita di liquidi e acqua. Il dimagrimento vero e proprio avverrà successivamente, con lo smaltimento delle riserve di grasso.

E’ un aiuto contro l’epilessia

Secondo alcuni studi, la dieta chetogenica ha un ruolo importante anche a livello neurologico. In caso di epilessia resistente ai farmaci, infatti, questo regime alimentare può portare beneficio ai neuroni.
Le ricerche effettuate hanno confermato che il digiuno è in grado di prevenire la frequenza e l’entità delle crisi epilettiche. Durante il digiuno, infatti, il corpo produce chetoni che interferiscono con le attività di alcune aree cerebrali, arrivando a controllare le scariche elettriche (che sono alla base dell’epilessia).
La dieta keto, quindi, può aiutare i pazienti poco tolleranti agli effetti collaterali dei farmaci utilizzati per questa patologia.

Contrasta il diabete

Grazie all’importante restrizione dei carboidrati, questa dieta può essere utile per il trattamento di alcune patologie metaboliche, come il diabete. Il fatto che la quantità di assunzione dei carboidrati venga ridotta notevolmente e distribuita in modo uniforme durante la giornata, infatti, permette di tenere sotto controllo i livelli di insulina nel sangue. Questo aiuta a prevenire i picchi glicemici dei pazienti con diabete. Naturalmente questo non significa che si possano sostituire i farmaci, ma di certo che la dieta keto ne può ritardare l’uso, favorendo il corretto mantenimento dei livelli di glicemia e di insulinemia.

Combatte l’obesità

La dieta chetogenica si è rivelata molto utile anche nei pazienti che lottano contro l’obesità. Spesso, infatti, in questi casi si ha la necessità di perdere molto peso, soprattutto per motivi di salute. Con questo regime, pare sia possibile perdere fino a 14 chili in un mese, un numero davvero alto. Ecco perchè è fondamentale affidarsi ad un professionista che possa seguire passo per passo il percorso nutrizionale, monitorando ogni cambiamento.
La perdita di peso principale avviene già dalla prima settimana, motivo per cui il paziente sarà incentivato a continuare, senza pensare troppo alle restrizioni. Inoltre, si sentirà subito più energico e più sazio.
Per una perdita di peso molto importante, è possibile eseguire questa dieta a cicli, senza temere l’effetto “yo-yo”.

E’ un rimedio per la sindrome da deficit di GLUT1

La sindrome da deficit del trasportatore di glucosio di tipo 1 (o GLUT1) è una malattia genetica che coinvolge il metabolismo cerebrale. Il GLUT1 è la proteina incaricata di trasportare il glucosio attraverso la barriera emato-encefalica e di occuparsi di alcune funzioni cerebrali. Questa proteina è prodotta da un gene che, nei pazienti affetti da questa sindrome, può risultare danneggiato a causa di una mutazione. In tal caso, la proteina non viene prodotta sufficientemente tanto da permettere il trasporto del glucosio nel cervello.
Il glucosio è essenziale per il metabolismo cerebrale e per la funzione neuronale, poichè è la fonte principale di carburante ed energia del cervello.
Nei soggetti affetti dalla sindrome di deficit da GLUT1, quindi, il cervello non riceve le sostanze necessarie per il suo normale sviluppo e le sue corrette funzioni.
La dieta chetogenica risulta essere l’unico trattamento funzionale conosciuto ad oggi per questa patologia. Limitando la quantità di carboidrati assunti, infatti, riproduce lo stesso stato metabolico del digiuno, che permette di avviare lo stato di chetosi. I corpi chetonici sono in grado di attraversare la barriera emato-encefalica anche senza la proteina GLUT1, sostituendo il glucosio e diventando una fonte di energia alternativa per il cervello.

Alzheimer e Parkinson

Alcuni studi suggeriscono possibili effetti benefici della dieta chetogenica anche in caso di patologie, come l’emicrania, e di malattie neurologiche, come Morbo di Alzheimer e Morbo di Parkinson.

Tuttavia, sono necessari ulteriori studi clinici per poter avere informazioni più precise a riguardo.

I contro della dieta keto

La dieta chetogenica, come tutte le diete alimentari, comporta sì dei benefici, ma ha anche alcune controindicazioni che è bene conoscere attentamente. Di seguito vediamo quali sono gli eventuali rischi che questo regime alimentare può apportare all’organismo.

Cattivo odore e secchezza intima

Pare proprio che uno dei contro della dieta keto sia il fatto che provochi un odore intimo piuttosto spiacevole. Molte donne, infatti, dopo aver iniziato a seguire questa alimentazione, hanno avvertito un cattivo odore delle parti intime, una condizione chiamata “keto crotch”.
Secondo gli esperti, l’alimentazione può influire sul PH vaginale di una donna, causando effetti anche sull’odore.

Per quanto riguarda gli uomini, invece, la dieta chetogenica non influisce negativamente sull’odore, ma potrebbe causare secchezza delle parti intime.

Vietato sgarrare

La maggior parte delle diete alimentari prevedono uno o più pasti liberi, o addirittura una giornata intera, in cui è possibile concedersi uno sfizio. Con la dieta chetogenica, invece, non sono assolutamente concessi sgarri, nemmeno se si tratta di un frutto.
Questo succede perchè all’organismo servono almeno due/tre giorni per capire che, non assumendo più carboidrati, deve avviare la produzione di corpi chetonici. Pertanto, anche una piccolissima trasgressione potrebbe bloccare la chetogenesi, rendendo inutili tutti gli sforzi fatti fino a quel momento e costringendo il corpo a ripartire da zero.

Keto-influenza

Per produrre l’energia necessaria all’organismo, il nostro cervello preferisce i carboidrati. Con la dieta keto cambiano gli equilibri e il corpo ha bisogno di tempo per abituarsi. Per questo motivo possono capitare momenti di irritabilità, mal di testa e sensazione di smarrimento. Inoltre, possono manifestarsi vertigini e cambiamenti di umore.

Questi sintomi compaiono soprattutto durante i primi giorni di dieta, poichè, come abbiamo detto, l’organismo necessità di tempo per abituarsi. Questo fenomeno viene chiamato keto-influenza.

Stipsi

Nella dieta chetogenica non vengono quasi mai assunti carboidrati amidacei ed alimenti contenenti fibre solubili. Tuttavia, questo porta spesso a stipsi o stitichezza.
Trovare verdure che non contengano carboidrati è molto importante ma anche complicato e questo fa sì che se ne assumano ben poche.
E’ importante non ignorare, però, la stipsi, in quanto potrebbe solo peggiorare la propria condizione, con conseguenze piuttosto pericolose.

Per evitare o per trattare problemi di questo tipo è necessario diluire quanto più possibile gli scarti presenti nell’intestino bevendo molta acqua e assumendo gli oli previsti dalla dieta stessa.

Corpi chetonici e chetoacidosi

Un altro pericolo della dieta keto è quello di ottenere troppi corpi chetonici nel sangue, soprattutto se una dieta simile viene seguita troppo a lungo o se il proprio corpo non produce abbastanza insulina per limitare i chetoni. Questi, infatti, possono essere dei veri e propri scarti tossici per l’organismo.

In caso di grave carenza di glucosio, i corpi chetonici possono anche accumularsi nel sangue, portando ad una severa diminuzione del PH, che può causare coma e morte se non si interviene immediatamente.
L’eccesso dei chetoni nel sangue, inoltre, provoca la chetoacidosi, ossia la produzione di una sostanza tossica per l’organismo che rappresenta una situazione clinica tipica dei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1. Anche questo fenomeno può portare a gravissime conseguenze, come il coma o addirittura la morte.

Il limitato apporto di glucosio stimola anche la degradazione delle proteine per ottenere energia, provocando un sovraccarico di lavoro per il fegato e i reni. Se prolungata per diverso tempo, la dieta chetogenica può aumentare anche il rischio di uremia, cioè la presenza di sangue nelle urine e di ulteriori problemi renali.

Ecco perchè gli esperti consigliano di seguire questo regime alimentare solo per periodi limitati di tempo.

Disidratazione e perdita di sali minerali ed elettroliti

Sappiamo che i carboidrati trattengono la maggior parte dei liquidi del corpo, tuttavia, durante la fase di chetosi, i liquidi vengono espulsi più rapidamente dall’organismo, insieme a sali minerali ed elettroliti. Questo causa un forte aumento della sete ed una rilevante disidratazione.
La perdita importante di liquidi, sali minerali ed elettroliti, può influire molto negativamente sulle prestazioni sportive, sulla capacità di lavoro, di concentrazione e di lucidità.
Per far sì che questo non accada, è indispensabile reidratarsi bevendo più acqua, aumentare il consumo di sale e di verdure compatibili con la dieta. Il sale aiuterà a limitare la fatica e la disidratazione e le verdure aiuteranno ad integrare nuovamente i sali minerali (come potassio e magnesio).

Come capire che si è entrati in uno stato di chetosi?

Per capire se si è raggiunto lo stato di chetosi, basta osservare alcuni segnali tipici, come l’alito “fruttato”, che odora di acetone, l’aumento della sete e un bisogno più frequente di urinare. Tuttavia, si tratta di metodi piuttosto approssimativi, che possono essere fraintesi.

Per controllare in maniera più precisa il valore dei chetoni, si possono utilizzare delle strisce reattive adatte a misurare il livello di chetoni nelle urine. Basterà posizionarle sotto il flusso e attendere pochi secondi: in caso di chetosi, lo stick cambierà colore.

Attenzione però: il livello di idratazione può influire sulla misurazione e dare un falso positivo (in caso di disidratazione) o negativo (in caso di eccessiva idratazione).

Al momento l’unico metodo per sapere con certezza il livello di chetosi è quello di eseguire le analisi del sangue: se il corpo si trova in uno stato di chetosi, allora il valore dei chetoni nel sangue sarà compreso tra 0,6 e 1,5 mm gl/l.

Dieta chetogenica: esempio di menù settimanale

Come abbiamo visto, esistono diverse tipologie di dieta chetogenica, più o meno severe, soprattutto per quanto riguarda l’assunzione di carboidrati. Pertanto, il menù settimanale varia in base al tipo di dieta keto che si intende seguire, oltre che in base al sesso, all’età e al fabbisogno calorico giornaliero.

Nella keto i carboidrati assunti provengono prevalentemente dalle verdure. Di seguito vediamo un esempio di menù settimanale di una dieta chetogenica ipocalorica, che presenta un apporto di carboidrati del 5-10%.

LUNEDI’

Colazione: 2 fette di pane proteico con 10 gr di burro di arachidi (senza zucchero);

Merenda: 1 yogurt greco bianco senza zuccheri aggiunti;

Pranzo: petto di pollo con broccoli e olio evo;

Spuntino: succo di mirtillo senza zuccheri aggiunti;

Cena: salmone grigliato con spinaci saltati in olio extravergine di oliva.

MARTEDI’

Colazione: omelette (2 uova) con avocado, zucchine e brie;

Merenda: mandorle/semi oleosi;

Pranzo: tofu con funghi e peperoni;

Spuntino: una mela verde;

Cena: insalata mista con tonno e olive verdi.

MERCOLEDI’

Colazione: kefir con muesli integrale e frutta secca;

Merenda: 1 fetta di pane proteico con bresaola;

Pranzo: branzino al forno con asparagi e olio evo;

Spuntino: centrifuga di avocado, sedano e lime;

Cena: fettine di maiale con spinaci e olio evo.

GIOVEDI’

Colazione: 2 fette di pane proteico con salmone affumicato;

Merenda: sedano con formaggio spalmabile;

Pranzo: burger di soia con broccoli e olio evo;

Spuntino: 1 pompelmo;

Cena: sogliola al forno con bieta e olio evo.

VENERDI’

Colazione: 2 uova sbattute con prosciutto cotto e avocado;

Merenda: 1 fetta di pane proteico con burro di arachidi;

Pranzo: petto di tacchino con cavoletti di Bruxelles e olio evo;

Spuntino: succo di pompelmo senza zuccheri aggiunti;

Cena: carpaccio di salmone affumicato con rucola e finocchi.

SABATO

Colazione: 4 pancake proteici;

Merenda: cocco essicato;

Pranzo: formaggio brie con fagiolini e asparagi;

Spuntino: noci;

Cena: burger di manzo con carciofi e olio evo.

DOMENICA

Colazione: bevanda vegetale senza zucchero e frutti di bosco;

Merenda: sedano con formaggio spalmabile;

Pranzo: sgombro in umido con capperi e olive nere;

Spuntino: succo di mirtillo senza zuccheri aggiunti;

Cena: petto di tacchino con radicchio e olio evo.

 

!ATTENZIONE: Vi ricordiamo che questo è solo un esempio di menù settimanale, senza quantità precise, poichè dipendono dalle esigenze di ogni individuo. E’ fondamentale rivolgersi ad un nutrizionista per avere un menù alimentare adatto alla propria persona. 

In conclusione

La dieta chetogenica prevede un regime alimentare piuttosto ristretto e duro da seguire. L’informazione e la consapevolezza sono indispensabili, soprattutto quando si intende approcciarsi ad una dieta alimentare.
Oggi il successo della dieta keto è legato soprattutto alla sua efficacia nel ridurre il peso. Il rapido e consistente dimagrimento, infatti, rappresenta sicuramente una calamita per molti di noi, tuttavia quello su cui noi ci fissiamo potrebbe non essere il regime più adatto alla nostra persona.

Se è vero che la dieta keto può portare vantaggi, come nel caso del diabete, dell’epilessia o della sindrome da deficit di GLUT1, è altrettanto vero che i suoi effetti collaterali non sono da sottovalutare.
Inoltre, non ci sono prove che, sul lungo periodo, i risultati ottenuti siano migliori e più duraturi di quelli raggiunti con una dieta bilanciata, come ad esempio una dieta mediterranea.

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FONTI

  1. https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/dieta-chetogenica-di-cosa-si-tratta;
  2. https://www.grupposandonato.it/news/2019/ottobre/dieta-chetogenica-per-dimagrire-esperta-spiega-cos-e-come-funziona;
  3. https://ichgcp.net/it/clinical-trials-registry/NCT04701957
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